Movistar, Alejandro Valverde ha le idee chiare: “Tokyo ciliegina sulla torta. Dal Tour penso di ritirarmi”
Alejandro Valverde ha ben chiaro il suo calendario, con un grande obiettivo a fare da fulcro. Dopo aver vinto praticamente tutto nella sua lunga carriera, con l’oro mondiale a Innsbruck 2018 che gli ha permesso di chiudere un cerchio dopo le numerose medaglie iridate, è di nuovo con la maglia della sua Spagna che vuole coronare il sogno di un ragazzo e mettere l’ennesima ciliegina sulla torta. La stagione è dunque costruita attorno ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, per prepararsi ai quali ha scelto il Tour de France, ma con già ora l’intenzione di ritirarsi prima della fine.
“Fare il Tour è un rischio, più che altro per il fuso visto che ci sono nove ora di differenza fra la Francia e Tokyo – spiega a El Periodico Mediterraneo – Ma durante il Tour decideremo cosa fare, se portarlo a conclusione o meno, in base alla situazione. Coloro che ci capiscono sanno che se finisci il Tour sarà molto difficile arrivare bene ai Giochi Olimpici. Quindi dovrò sostanzialmente decidere il giorno in cui mi ritirerò, questo è chiaro”.
Il murciano sarà dunque al via della Grande Boucle senza ambizioni di classifica, puntando alle tappe e a supportare i suoi giovani capitani, con Enric Mas pronto a guidare la squadra. Contrariamente a quanto pensa un’altra corrente di pensiero, “troppo lontano” invece il Giro d’Italia per essere tenuto in considerazione dall’ex iridato che ritiene che sarebbe stato difficile ottenere di nuovo la forma giusta dopo un picco alla Corsa Rosa. Per lui dunque resta ideale la partecipazione alla Grande Boucle, in supporto al Team, facendo “un buon Tour”, ma senza le responsabilità da capitano. “Diverso sarebbe se fossi il leader e non mi dovessi ritirare, ma non penso che sarà questo il caso”, aggiunge in merito ipotizzando scenari diversi che possano emergere durante la corsa.
Pur con molte partenze eccellenti visto che Valverde è rimasto l’unico del poker d’assi che lo scorso anno guidava il team ai grandi giri, il 39enne non si sente di avere maggiormente il peso della squadra addosso, pronto a vedere le nuove leve prendere in mano la squadra. “Sarò sicuramente il più anziano, ma non avrò più responsabilità di prima – spiega – In questo momento non sono io ad averla, la responsabilità è di Marc Soler, Enric Mas e gli altri giovani. Io cercherò di guidarli al meglio possibile […] Marc Soler ha mostrato buone cose e sappiamo che può fare bene, ed Enric Mas, che arriva con grandi motivazioni e speranze, ha davanti a sé un futuro molto importante. Inoltre ci sono anche molti altri ragazzi che potranno fare bene”.
Sostanzialmente definito dunque il suo calendario, che prevederà il debutto al Challenge Mallorca, per poi correre la Volta a la Comunitat Valenciana e la sua Vuelta a Murcia. A seguire da definire se partecipare all’UAE Tour o restare in Spagna per la Vuelta a Andalucia. In ogni caso poi correrà la Volta a Catalunya prima di iniziare la campagna delle classiche con ovviamente Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi – Bastogne – Liegi che rappresentano i grandi obiettivi della prima parte di stagione. “Poi si vedrà se fare la Route d’Occitanie prima del Tour – aggiunge – Poi le Olimpiadi e a seguire ci saranno Vuelta a España e Mondiali di Aigle-Martigny“.
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gentile redazione di spaziociclismo solo volevo far notare un errore nel vostro testo:il mondiale vinto da Valverde fu quello del 2018 a Innsbruck…cordiali saluti
Ciao Alex, grazie per la segnalazione. Abbiamo corretto 🙂